sabato 30 agosto 2014

Un fiore in un pugno


Allenamento di gruppo in un villaggio cinese (nello specifico, posizione Bai Shi)

Meihuaquan. Ovvero, scomposto, mei hua quan (梅花拳): il pugno del fior di prugno. È il nome di uno degli stili tradizionali del kung fu cinese: uno dei più popolari e, assieme, tra i meno noti in Occidente. Lo si pratica con certezza in Canada, Stati Uniti, qua e là in America Latina e, parlando di Europa, Francia, Belgio, Russia. Oltre, naturalmente, all'Italia.
Nel nostro paese questo stile arrivò a metà degli anni Settanta grazie al maestro Chang Dsu Yao e fu considerato fino ai giorni nostri, probabilmente per un errore interpretativo, Shaolin del Nord piuttosto che Meihuaquan. È ormai appurato, e dovrebbe essere chiaro a tutti, che si tratta invece del ramo Baijiazi del Meihuaquan, un sottostile creato dal maestro Bai Jindou (白 金斗) e successivamente modificato da Chang Dsu Yao durante la sua permanenza a Taiwan. 
Secondo una teoria, Bai Jindou avrebbe riunito le essenze di tre stili precedenti: il Ganzhi Meihuaquan, il Luodi Meihuaquan e lo Zhongxin Meihuaquan (1).

Tra storia e leggenda
Se invece vogliamo rintracciare le origini del Meihuaquan (al di là dei molti sottostili), dobbiamo probabilmente arrenderci, perché storia e leggenda si
sovrappongono, come sempre accade quando si parla di uno stile tradizionale di wushu. La leggenda fa risalire il pugilato del fior di prugno a un imprecisato maestro Yu Pan, mentre altre fonti ne fissano le radici nel periodo degli Stati combattenti o in quello delle Primavere e degli autunni. Riscontri storici certi e documentati si hanno comunque tra la fine della dinastia Ming e l'inizio della Qing. In quest'epoca vissero, per esempio, i maestri Zhang Sansheng e Zou Hongyi.

Tuttavia, dal momento che in Italia abbiamo la fortuna di avere uno dei massimi studiosi (non soltanto a livello nazionale) di storia del Meihuaquan, è inutile che in questa sede stiamo a ripetere in sintesi ciò che Enrico Storti ha già ricostruito in modo straordinario e con ricchezza di fonti. Vi rimandiamo pertanto alla voce di Wikipedia - davvero enciclopedica in questo caso – relativa all'argomento.

Caratteristiche del Meihuaquan
Un tipico allenamento sui pali
La suddetta pagina dell'enciclopedia libera è assai esaustiva anche per quanto riguarda gli aspetti tecnici del Meihuaquan; tuttavia, in questo caso preferiamo aggiungere qualche nota, se non altro per dare un senso a questo testo...
Cominciamo, allora, dalla più classica – e speciosa – delle distinzioni: stile interno o esterno? In realtà, nessuno dei due. Ammesso che in Cina abbia un senso questa suddivisione, il Meihuaquan se ne pone al di fuori: per qualcuno è "il più interno degli stili esterni", per altri è al tempo stesso esterno per alcuni aspetti (come l'esecuzione veloce e dinamica e la preferenza per la distanza
lunga o media) e interno in altri. Per esempio, per la ricerca della fluidità e della morbidezza nel movimento, la predilezione per le forze elastiche (caricamento/rilascio dell'energia) rispetto alla forza puramente muscolare, la rotondità della sua azione, il richiamo diretto alla teoria dello yin e dello yang e l'attenzione posta agli esercizi di coltivazione del Qi o Ch'i (l'energia vitale, insomma).
Ce n'è a sufficienza per passare oltre: il Meihuaquan non sarà il taiji (in effetti non lo è) ma si differenzia in modo netto anche da stili prettamente esterni.

1 - Continua 
Ottavio R.

Note
(1) Questo paragrafo è tratto dalla voce di Wikipedia dedicata al Meihuaquan ed è la libera traduzione di un articolo sul Meihuaquan apparso su una rivista cinese: «Si tramanda che il Meihuaquan sia stato creato in epoca precedente al 213. Nella sua storia ha avuto tre diramazioni:la prima è il Ganzhi Meihuaquan (幹支梅花拳), che dà risalto al qing gong (輕功, la forza lieve); utilizza come cardine la simmetria destra e sinistra delle cinque figure-forza (Da, Shun, Ao, Xiao e Bai); la destra e la sinistra si scambiano reciprocamente,come l’energico aprirsi del Fiore di Prugno. La seconda è il Luodi Meihua (落地梅花), che dà importanza al Dipan Dafa (底盤打法, metodo per colpire il telaio). La terza diramazione è il Zhongxin Meihua (中心梅花), che pone enfasi sul Tuifa (腿法, metodo dei calci) e sullo Shuifa (摔法, metodo delle cadute).
Il Baijiazhi (白家支, Ramo della famiglia Bai) ad un certo punto ritornò a unire il Ganzhi Meihua (幹支梅花) e contemporaneamente ad assimilare la quintessenza del Luodi (落地) e dello Zhonxin Meihua (中心梅花), riuscendo a cogliere l’aspetto peculiare di questo tipo di pugilato»









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